cubiDopo Phoneblocks, lo smartphone componibile fai-da-te proposto dal designer olandese Dave Hakkens, anche i robot stanno per diventare tali, come i giocattoli Lego che tanto amavamo da bambini. Questo secondo il prototipo presentato da un’ équipe del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory(Csail) del Mit, che vede un insieme di cubetti privi di parti mobili ma in grado di incastonarsi l’uno sull’altro, componendo così forme complesse, raggiungendo in tal modo un obiettivo tanto sospirato per la robotica, con in più una visione creativa. Si chiamano M-Blocks: all’interno di ciascuno di essi è presente un volano che può raggiungere la velocità di 20mila rotazioni al minuto. Il frenamento del volano impartisce un momento angolare che fa ruotare il cubo. Su ogni spigolo e ogni faccia, inoltre, sono disposti dei magneti permanenti grazie ai quali gli M-Blocks possono aderire l’uno all’altro.M-Blocks sarà presentato ufficialmente alla comunità scientifica a novembre, in occasione della International Conference on Intellicent Robots and System di Tokyo. Chi si occupa di robot riconfigurabili ha sempre utilizzato un’astrazione detta modello a cubo scorrevole. Se due cubi sono posti l’uno di fronte all’altro, uno di essi dovrebbe aderire all’altro e quindi, senza cambiare orientamento, scivolare fino alla sua sommità. È un modello che semplifica lo sviluppo di algoritmi di autoassemblaggio, ma i robot che lo implementano sono di solito dispositivi molto complessi. I sistemi modulari esistenti, tra l’altro, sono anche “staticamente stabili”, nel senso che si può in ogni momento fermare il loro moto, facendoli immobilizzare in posizione di equilibrio. I ricercatori del Mit, invece, hanno deciso di non tener conto del principio della stabilità statica per semplificare l’architettura generale. È stato così che sono nati gli M-Blocks. La sfida dei ricercatori, a questo punto, è la miniaturizzazione dei cubi. Anche se, in realtà, il sistema potrebbe risultare già utile con le attuali dimensioni. I cubetti, per esempio, potrebbero riparare temporaneamente ponti o edifici durante le emergenze, o ergere e riconfigurare impalcature per la costruzione. Ma anche raggiungere ambienti ostili e inaccessibili agli esseri umani e assemblarsi in modo da fornire un passaggio.
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