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Smartphone
e tablet negli ultimi 10 anni, hanno conosciuto una diffusione notevole, soprattutto per quanto riguarda i telefoni intelligenti, la cui diffusione è cresciuta in maniera esponenziale grazie alla commercializzazione di dispositivi che rientrano in molte fasce di prezzo, incontrando le esigenze di un’ampia fetta di pubblico e offrendo dispositivi sempre più avanzati che non solo consentono di telefonare, ma di navigare in rete dovunque, accedere a milioni di applicazioni e tanto altro ancora. Da tempo i dispositivi indossabili stanno invece ricoprendo un ruolo molto importante sul mercato, spingendo molti produttori a investire in questo settore che anno dopo anno registra numeri in costante crescita. Interagire con i display touch-screen degli smartwatch, proprio per la loro dimensione ridotta, può tuttavia rivelarsi non particolarmente semplice, ed è per andare incontro ad una esigenza che un team di ricerca della Carnegie Mellon University ha studiato un particolare sistema chiamato SkinTrack, che promette di trasformare la pelle in una vera e propria estensione del touch-screen, semplificando così l’interazione. La differenza tra smartphone e smartwatch, come detto, può essere trovata nella dimensione dei display. Nel caso degli smartphone, infatti, i principali produttori del settore hanno lavorato per rendere gli schermi di questi dispositivi sempre più ampi, permettendo di godere di una esperienza visiva migliore, ma lo stesso non può avvenire per gli smartwatch, essendo dispositivi indossabili che trovano la loro ragione di essere anche nelle dimensioni ridotte. E’ qui che entra in gioco il Future Interfaces Group, il laboratorio di ricerca della Carnegie Mellon University, che ha presentato qualcosa di decisamente innovativo, che promette di estendere l’interfaccia touch degli smartwatch come mai avvenuto fino a questo momento. La tecnologia sviluppata dai ricercatori chiamata SkinTrack, si traduce in un anello che deve essere indossato in grado di emettere un segnale che viene raccolto da quattro paia di elettrodi integrati nel cinturino dello smartwatch, trasformando così la pelle del braccio in una estensione del touch-screen con il quale sarà possibile interagire per effettuare una grande varietà di azioni. In questo modo, gli utenti potranno ad esempio lanciare applicazioni, interagire con i giochi, rispondere o rifiutare una chiamata vocale e molto altro ancora. E’ innegabile come una tecnologia del genere potrebbe essere integrata negli smartwatch del futuro per offrire funzionalità aggiuntive decisamente interessanti.