imageÈ il re indiscusso (e indispensabile) del controllo nel caos del traffico, e proprio in questi giorni ricorre il suo anniversario: stiamo parlando del semaforo, strumento che, un secolo or sono, ha introdotto la tecnologia nelle strade di tutto il mondo. L’invenzione si deve a James Hoge, autore del primo semaforo illuminato della storia, che ha visto la luce nel XIX secolo, e precisamente nel 1868, anno in cui fu installato in Parliament Square a Londra. Era privo del giallo, che arriverà nel 1920, quando William Potts, un poliziotto di Detroit, presentò il progetto di un semaforo a 3 colori da appendere al centro dell’incrocio. Il prototipo inglese non aveva nulla a che fare con i semafori che conosciamo, con il suo sistema di strumenti automatici e gas infiammabili presenti in una lanterna illuminata di sera. Dopo diversi decenni di progressi nel settore automobilistico e l’aumento del numero di vetture e di mezzi di trasporto in genere, si è sempre più avvicinato al sistema di illuminazione a tre luci che oggi conosciamo. Nel 1914, è apparso negli Stati Uniti, a Cleveland, Ohio, il ​​primo modello elettrico di semaforo, cui è seguito il modello messo a punto dalla società tedesca Siemens, che ne mise a punto un esemplare elettrico appositamente progettato per attraversare la Potsdamer Platz a Berlino. Fu questa una prima vera rivoluzione per un’Europa dilaniata dalle due Guerre. Da allora, la luce ha continuato ad evolversi, illuminando in modo sempre più accorto e tecnologicamente avanzato le nostre strade. Non solo semafori per regolare l’attraversamento di veicoli: infatti, dopo la capitale danese nel 1933, che presentò il primo semaforo pedonale, venti anni dopo, New York era la prima città al mondo che ha avuto luci poste ad indicare quando i pedoni devono aspettare e quando possono attraversare. Nel 1961 compare un nuovo elemento, quell’omino stilizzato che rappresenta il pedone, disegnato dallo psicologo Karl Peglau nella Germania dell’Est. Già menzionata come prima azienda a mettere sulle strade il primo semaforo elettrico, una delle maggiori aziende storiche nella produzione di luci per semaforo, è la Siemens, leader anche in punto di innovazione: dal 2010 produce i suoi semafori con lampade a LED, che, oltre ad essere più resistenti del solito, sono più sostenibili, permettendo di risparmiare fino al 90% di energia elettrica. All’interno di questo processo di graduale miglioramento dei semafori, stanno sviluppandosi diverse direttive per i progetti più disparati: si parla del semaforo intelligente, che si attiva secondo richiesta delle stesse automobili via wifi. Il Senseable City Lab del Mit ha elaborato un programma che gestisce le richieste di accesso proveniente dai computer a bordo delle macchine, che fanno confluire i dati in un sistema di controllo che gestisce gli incroci. I dati vengono elaborati e i transiti agli incroci distribuiti in base al volume di traffico e alle richieste pervenute. Tra gli altri progetti, curioso è quello che prende il nome di ‘semaforo cooperativa’. Tali dispositivi dovrebbero consentire lo scambio di informazioni tra i veicoli e la rete semaforica tramite tecnologia WLAN, che facilitano la sicurezza stradale in città comprendendo anche una banca dati sullo stato della circolazione con mappe digitali, che il conducente può controllare con il suo smartphone. Buon primo secolo al semaforo, una delle invenzioni più importanti per regolare il traffico, gli incroci e gli attraversamenti!