Nel lontano 1894, un inventore di nome Herman Casler iniziò a fare affari realizzando mutoscopi, dispositivi che animavano immagini statiche usando un meccanismo a manovella. Casler non avrebbe mai immaginato che una versione moderna del suo dispositivo sarebbe stata usata 120 anni dopo per animare immagini digitali. E’ il Giphoscope (un gioco di parole con GIF) realizzato a mano da due geniali ragazzi italiani: Marco Calabrese and Alessandro Scali di Officina K, e definito dai suoi stessi creatori come “a handmade analog GIF player“. I due creativi di Torino, evidentemente attratti dal legame che unisce fotografia e cinema, hanno realizzato un prodotto che certamente non si può chiamare innovativo ma che è stato capace di raccogliere l’attenzione di svariati osservatori in tutto il mondo, attingendo dallo strumento che ha avuto il merito di aprire la storia del precinema. A nemmeno dieci anni dalla scadenza del brevetto sulle .gif  la rete, complice la sempre maggior velocità delle connessioni, è un diluvio di immagini animate, talmente invasive e virali da diventare spesso veri e propri cult, con un utilizzo sempre più massiccio nell’editoria online e nel campo della moda. Ora le gif possono però diventare anche dei bei soprammobili dal sapore vintage, grazie all’idea di due “makers” italiani. Il prodotto realizzato da Officina K infatti altro non è che un marchingegno per visualizzare immagini (fotogrammi) in rapida sequenza, creando in questo modo l’illusione del movimento. Giphoscope non è un prototipo che necessità di finanziamenti, essendo pensato come un oggetto esclusivo (handmade) ed il prezzo ne riflette questa filosofia. La cosa più interessante della vicenda è l’unione di una tecnica ultracentenaria e di un po’ di sano spirito d’iniziativa, abbinati ad un nome più che adeguato, accattivante!