Sia la ricerca scientifica che la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui danni alla testa derivati dagli sport di contatto sono cresciuti molto rapidamente negli ultimi anni. La NFL è stata costretta ad un accordo con gli ex giocatori e in molti hanno cominciato ad interrogarsi sulla redditività a lungo termine degli sport come football americano e hockey per i bambini. In questo dibattito si inserisce il Reebok Checklight, un indicatore di impatto montato sulla testa che può indicare quanto serio è stato l’ultimo placcaggio.Le tecnologie indossabili quindi entrano anche nell’ambito sportivo grazie a Reebok, vero colosso per quanto riguarda l’abbigliamento “atletico”: con CheckLight, infatti, l’azienda inglese punta a proteggere tutti gli sportivi dai possibili danni alla testa – da sempre una delle parti del corpo soggette agli infortuni più gravi .CheckLight è una sorta di cappellino con integrato un particolare dispostivo (dotato di giroscopio e accelerometro) che, ogni qual volta l’atleta riceve una botta potenzialmente dannosa per il suo fisico, segnala una situazione di perciolo: la luce al LED integrata lapeggia con un colore giallo quando arriva un colpo “al limite”, mentre diventa rossa quando l’urto è eccessivo. In questo modo, non solo è possibile comprendere tempestivamente la gravità di un infortunio, ma persino capire se c’è stato un eventuale trauma cranico – patologia che spesso manifesta con effetti non immediati e perciò particolarmente pericolosa. CheckLight è pensato per essere posizionato sotto un elmetto – ciò vuol dire che al momento non si potrà utilizzare in sport come il calcio, il tennis o il basket, ma solo in discipline particolarmente basate sul contatto fisico come, per esempio, football o rugby. Non è da scludere, però, che una volta perfezionata questa tecnologia possa venire installa su qualche altra tipologia di idumento sportivo, ampliandone così il campo d’utilizzo. Checklight nasce dalla collaborazione delle aziende MC10 e Reebok come prodotto pensato per proteggere gli atleti che praticano qualsiasi attività fisica in cui vi sia un potenziale rischio di traumi da impatto particolarmente profondi. Il prodotto non è inteso a prevenire o diagnosticare traumi cerebrali, ma fornisce informazioni preziose sulla posizione, il numero e l’intensità degli impatti aiutando ad identificare quelli più rischiosi.