imageCi sono voluti dieci anni di ricerca e cinque anni per costruirlo, ma alla fine, eccolo: il più grande radiotelescopio del mondo è pronto a scrutare il cielo. Si chiama Fast (ma il suo nome completo è “Five-hundred-meter Aperture Spherical radio Telescope”), ed è composto da 4450 pannelli riflettenti posizionati su di una dimensione pari a 30 campi da calcio, con una struttura parabolica di 4273 segmenti triangolari e altri 177 di forma speciale. Comparato con Arecibo, ormai divenuto il secondo radiotelescopio più grande del mondo con i suoi 300 metri di diametro, Fast è largo 500 metri e, oltre ad avere un’apertura maggiore, è anche molto più preciso ed è in grado di osservare una fetta maggiore della volta celeste. Infatti, Fast permetterà agli astronomi cinesi di ottenere un gran numero di risultati scientifici, come, ad esempio, rilevare l’idrogeno neutro nella Via Lattea, osservare le stelle pulsar deboli e ascoltare eventuali segnali da civiltà extraterrestri tecnologicamente avanzate, il tutto per cercare di scoprire le leggi che governano l’Universo. A differenza dei telescopi tradizionali – con i quali si osserva la luce visibile – i radiotelescopi permettono di osservare il cosmo in modo diverso, rilevando le onde radio emesse dai corpi celesti. Il sistema permette di captare segnali a distanza di miliardi di anni luce, offrendo quindi uno strumento importante per studiare non solo l’Universo di oggi, ma anche quello dei primi istanti dopo il Big Bang. Di solito un radiotelescopio è costituito da una o più antenne paraboliche per captare i segnali: più è ampia la parabola, meglio si possono distinguere le onde radio (quello che si chiama “potere risolutivo”, ossia la risoluzione). Posizionato a Dawodang, nella provincia di Guizhou, un’area famosa per le montagne schermate dalle interferenze radio, Fast si trova annidato in un bacino naturale, nel cuore di una lussureggiante vegetazione e, per la sua realizzazione, all’inizio dell’anno, è stata necessaria anche l’evacuazione per motivi di sicurezza di oltre 9 mila residenti nella provincia di Guizhou. L’genzia cinese Xinhua News fa, inoltre, sapere che nelle vicinanze del radiotelescopio è stata realizzata un’infrastruttura per turisti, una sorta di pedana che permetterà l’osservazione dall’alto, nella sua interezza, del disco di Fast. Gli astronomi cinesi sottolineano che, durante i primi test effettuati dal nuovo radiotelescopio, l’Occhio del Cielo – Fast, appunto – ha già captato segnali radio provenienti da una pulsar a una distanza di più di mille anni luce dalla Terra. Se mai stabiliremo un contatto con gli alieni, la Cina potrebbe giocare un ruolo chiave.