imageUna data è già entrata nella storia dell’evoluzione umanoide: il 10 febbraio 1996, per la prima volta, l’essere umano assisteva alla sfida Kasparov contro Deep Blue, il primo calcolatore a vincere una partita a scacchi battendo il Campione del Mondo in carica. Da oggi, però, ci ricorderemo della ricostruzione digitale della persona, che diverrà in tal modo immortale. L’idea è stata di Forever Identity, start up avveniristica made in Italy che permette di conversare con i nostri avi o di intrattenerci con personaggi illustri del passato: si tratta della ricostruzione di persone realmente esistenti o esistite, attraverso la raccolta del loro vissuto, non soltanto fisico, ma anche (e soprattutto) emozionale, attraverso la proiezione di un ologramma, gestendo il tutto per mezzo di un’intelligenza artificiale, che permetterebbe così, la versione digitale delle persone, per così dire, ologrammate. Sarà sicuramente di impatto vedere Giulio Cesare rivivere all’interno dei musei dove le persone potranno incontrarlo e dialogare con lui, ma, a dire il vero, un esperimento simile è già stato eseguito da un team dell’Università di Bologna che ha realizzato una scansione in altissima risoluzione grafica dell’Uomo Vitruviano, il celebre capolavoro di Leonardo Da Vinci, che da questo autunno può essere ammirato anche attraverso un ologramma tridimensionale. L’ultima frontiera futuristica è rappresentata, per finire, dallo sviluppo di assistenti e insegnanti virtuali perseguendo l’obiettivo di unire l’intelligenza e l’empatia artificiale per interagire con gli esseri umani, realizzando “persone” nella loro interezza e, dunque, nella loro complessità, rappresentando la costruzione di una vera e propria identità, mediata dal computer. Questi sono utili termini di confronto per valutare se quanto immaginato dall’uomo possa essere comparato a quanto effettivamente raggiunto. Insomma, sembra proprio il caso di dire “digito ergo sum“.

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