imageIl lander Philae, dopo essersi separato dalla sonda madre Rosetta, ha toccato la superficie della cometa 67P/Churyumov Gerasimenko, nel luogo di accometaggio battezzato “Agilkia”. La sonda e la cometa 67P viaggeranno insieme, con Rosetta che invierà dati scientifici fino a dicembre del 2015. Come la famosa Stele di Rosetta che permise di decifrare i geroglifici, così la sonda europea dovrebbe permetterci di decifrare i segreti che ancora avvolgono la nascita del nostro Sistema Solare, raccogliendo quante più informazioni nei gas e nelle polveri delle comete, che sono tra i più antichi corpi celesti del nostro Sistema Solare e conservano i campioni del materiale da cui si formarono il Sole e i pianeti 5 miliardi di anni fa. La sonda Rosetta è composta di due parti: orbiter e lander. Il contributo italiano nella missione di Rosetta è stato fondamentale; in particolare la ricerca e l’innovazione tecnologia italiana si è concentrata in 3 punti: anzitutto, i pannelli solari sono tra quelli a più alta efficienza, in grado di garantire la potenza elettrica necessaria ovunque la sonda si trovi; per quanto concerne gli strumenti di bordo, GIADA, VIRTIS e OSIRIS sono destinati a studiare la composizione della cometa. In particolare, GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) è lo strumento deputato all’analisi delle polveri e dei piccoli grani di materiale presente nella chioma della cometa. VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer) è uno spettrometro che riunisce 3 canali di osservazione in un unico strumento. OSIRIS/WAC (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System) è lo strumento principale della missione Rosetta per la raccolta delle immagini. Infine, il terzo punto sul quale la conoscenza italiana si è dispiegata concerne la mini-trivella del lander Philae, il cui funzionamento è regolato da un sofisticatissimo software, che permetterà di analizzare la composizione del nucleo della cometa anche in profondità, un condensato di tecnologie ad altissime prestazioni in grado di resistere alle condizioni ambientali proibitive in cui si trova ad operare. Un meccanismo sofisticato consentirà di distribuire i campioni prelevati in appositi contenitori così da rendere possibile lo studio delle proprietà mediante alcuni degli strumenti a bordo del lander. Ed è proprio il lander Philae della sonda spaziale Rosetta il protagonista del Google Doodle del 12-13 novembre 2014: l’Italia è salita a bordo della cometa, ora è arrivato il momento di lanciare in orbita anche la ricerca italiana!