imagesDall’avvento di internet ad oggi molto è cambiato: quello che sembrava essere un semplice mezzo di comunicazione in grado di azzerare i tempi d’attesa tra un messaggio e l’altro, si è trasformato, nel corso della sua evoluzione in un vero e proprio “diario online”, conosciuto dai cybernauti come “life-log”: il diario della propria vita, meglio se per immagini, da postare sul World Wide Web. L’ultima frontiera del life-log è rappresentata da una microvideocamera digitale che si può attaccare ai vestiti (l’ennesima trovata in punto di wearable technology) capace di scattare due foto al minuto, postandole in rete 24 ore su 24. Prodotta dalla Memoto, una start-up americana, permette di realizzare una “cronaca fotografica” della propria vita. Si potrebbe azzardare che, in futuro, non sarà più indispensabile la cara, vecchia memoria cerebrale per ricordare la nostra esistenza: basterà volgere lo sguardo all’archivio digitale, una vera e propria “second life”, accanto alla nostra vita reale, di cui è lo specchio fedele. Una cosa è certa: i nuovi mezzi di comunicazione digitale si evolvono, in un modo sempre più prossimo all’evoluzione umana.