simulatore di gustiDirettamente dalla mente di Nimesha Ranasinghe della National University of Singapore ecco il primo vero simulatore di gusti, che appare come una sorta di lecca-lecca hitech in grado di riprodurre sapori più variegati grazie all’uso della tecnologia. Una sorta di sintetizzatore di cibi, insomma, che sfrutta un elettrodo di argento collegato a un computer per dare l’illusione di star assaggiando leccornie. Funziona ingannando i nostri recettori gustativi e alternando i piccoli sbalzi di temperatura. Un’azione in grado di produrre una vasta gamma di sensazioni che possono essere programmate per duplicare esattamente il gusto del cibo reale. Finora il dispositivo è capace di riprodurre quattro dei cinque componenti base del gusto: sale, dolce, acido e amaro. Tra le maggiori novità, vi sono però le decine delle potenziali applicazioni che potrebbero essere incorporate nel “simulatore” e determinare così un autentico circuito di realtà virtuale. I sapori potrebbero persino arrivare ad essere condivisi in Rete. Mentre appaiono altrettanto importanti i risvolti in ambito medico: le persone con diabete potrebbero essere in grado di utilizzare il gusto del sintetizzatore per simulare le sensazioni dolci senza intaccare il loro attuale livello di zuccheri nel sangueI malati di cancro potrebbero usarlo per migliorare o rigenerare il loro senso del gusto durante la chemioterapia. Inoltre, potrebbe anche essere uno strumento per chi cerca di perdere peso.SMELLIT, questo il nome del simulatore, potrebbe portare il cinema verso un nuovo confine: se fino a poco tempo fa la diffusione di essenze durante una riproduzione cinematografica era una pratica sperimentale e sporadica, nel futuro potrebbe diventare routine con questo device speciale. Perché ora il cinema è dedicato a due sensi: la vista e l’udito, ma nulla vieta di introdurre anche un supporto per stimolare l’olfatto.