artemisDella possibilità di raccogliere l’energia solare nello spazio, inviandola a terra sotto forma di microonde, si parla ormai da quarant’anni come di un modo per avere energia pulita e che si possa distribuire facilmente su buona parte del pianeta.L’ultima proposta in questo campo si chiama SPS-ALPHA (Solar Power Satellite via Arbitrarily Large Phased Array), firmata NASA, che si è avvalsa per questo progetto della collaborazione di John Mankins, veterano dell’agenzia spaziale e fondatore della ARTEMIS Innovation, oltre che esperto dei sistemi SPS. Secondo Mankins entro il 2025 potremo avere in orbita un prototipo funzionante di SPS-ALPHA, il quale sembrerebbe essere costituito da uno “sciame” di specchi progettati per lavorare insieme «come una colonia di formiche» con il compito di concentrare la luce del sole verso un unico elemento fotovoltaico.Questo trasmetterebbe poi l’energia verso la Terra sotto forma di microonde. A Mankins l’idea di utilizzare a questo scopo un laser – avanzata per alcune proposte alternative – non piace: sebbene permetta di costruire impianti di trasmissione e ricezione più piccoli, comporta rischi maggiori, poiché i fasci di luce ad alta frequenza potrebbero recare danni alla vista delle persone e, potenzialmente, essere all’origine di incendi o esplosioni. La centrale, essendo in orbita, può fornire energia a circa un terzo dell’umanità, anche se non a tutti allo stesso tempo.Energia pulita, rinnovabile, per tutti: un’idea letteralmente spaziale!!