imageLa realtà aumentata è sicuramente uno dei settori hi-tech maggiormente interessanti del momento, e trattandosi di una nuova esperienza visiva viene normale chiedersi se la realtà virtuale non influenzerà anche il mondo cinematografico. Come sarà il cinema del futuro? La risposta ce la suggerisce Google, con Help, un “Live Action 360° virtual reality short film”, che ha già fatto il suo debutto sul canale YouTubeGoogle Spotlight Stories” ed è di fatto il primo cortometraggio prodotto e realizzato dal colosso informatico statunitense. Non un video qualunque girato a 360° come quelli già presenti nel web, ma un vero e proprio film breve; per capirlo, basta pensare al fatto che la regia è di Justin Lin, già celebre per alcuni dei titoli della saga “Fast and Furious” e per “Star Trek Beyond”. Nel breve “Making of Help”, lo stesso Lin parla delle oggettive difficoltà e innovazioni nella regia, dell’impiego di diversi mesi insieme a tecnici e staff Google per capire quale fosse la giusta combinazione di strumentazione hardware e software da utilizzare anche per soli cinque minuti di prodotto, oltre ovviamente alla realizzazione degli effetti speciali, che come vedrete non hanno niente da invidiare nemmeno ai colossal in digitale più recenti. Anche se sono “soltanto” cinque minuti, vi renderete conto da soli di quanto questa tecnologia possa realmente imporsi nella produzione cinematografica contemporanea, ed essere ripresa in larga scala in un possibile futuro. In sostanza, secondo Big G, il cinema del futuro abbandonerà l’unica inquadratura per averne tante, quelle che preferite, inquadrando un mondo che prende vita attorno allo spettatore, grazie ad un sistema di ripresa a 360 gradi. Ma oltre ad essere un punto di forza, la resa a 360 gradi è anche il principale ostacolo: la sovrapposizione delle immagini catturate dalle diverse lenti rendono più difficoltoso evitare le sfocature e le imperfezioni, per una ripresa più fluida. Poter scegliere di vivere in prima persona l’esperienza del film è davvero il prossimo passo per un’industria sempre più variegata e vicina all’utenza? Siamo ancora all’interno di un territorio sperimentale, ma è chiaro come il cinema sia già avviato verso un’evoluzione tecnologica e linguistica importante. La domanda che ci chiediamo è: come ne uscirà l’esperienza di visione di un film, migliorata o privata della sua più pura essenza?