imageL’Università della Scienza e della Tecnologia della Cina ha presentato Jia Jia, umanoide interattivo che assomiglia a una vera donna. Cinese. Soprannominato ‘robot dea’, Jia Jia ha capacità di apprendimento profonde, oltre che di un sistema di navigazione. Questo umanoide è stato progettato per avere un movimento degli occhi naturale, e la parola sincronizzata con i movimenti delle labbra. Il team di ingegneri ha impiegato tre anni per completare il robot, che può parlare, mostrare micro-espressioni, e può muovere le labbra e il corpo. Programmata per riconoscere l’interazione uomo/macchina, chiama ‘mio signore’ il suo creatore – Chen Xiaoping -, il che piace poco alle nostre latitudini occidentali, dove risulta molto ostico accettare un ruolo femminile talmente subordinato all’uomo. Durante la presentazione, infatti, Xiaoping ha salutato la sua figlioccia che ha immediatamente risposto: “sì mio signore, cosa posso fare per te?”. Come è possibile vedere nel video, il robot più affascinante di sempre è in grado di muovere il viso in base alle emozioni; lo stesso dicasi per la bocca, potendo interagire con gli umani attraverso una comunicazione basica. Chen Xiaoping ha però spiegato che il robot deve essere migliorato, perché fino a oggi la lavorazione è avvenuta sulla base di materiale considerato insufficente per una più ampia possibilità di espressioni facciali. Cosa rende, allora, Jia Jia così speciale, è presto detto: il concetto stesso di robotica ha potenzialità rivoluzionarie. Può essere decisiva nel rendere obsoleta la ricerca di manodopera low-cost, ma può anche essere l’ennesima de-umanizzazione dell’umanità, soprattutto se seguiamo il percorso orientale di robot dai connotati sessuali sempre più maschilisti e dal gusto retrogrado. Seppur all’apparenza bellissimi.