imageLa popolare piattaforma di messaggistica WhatsApp, notoriamente sotto l’egida di Facebook, ha introdotto ufficialmente la crittografia end-to-end sull’ultima versione dell’app. Detto in parole povere, da ora in poi, chat e chiamate via WhatsApp saranno secretate. Si tratta di un importante passo in avanti verso una maggiore privacy per tutti i contenuti condivisi con gli amici e che era attesa da tempo da parte di moltissimi utenti. Grazie a questa importante novità, quindi, le conversazioni verranno protette da un codice di sicurezza, le cui chiavi sono note solamente ai client in comunicazione. La crittografia end-to-end offre la possibilità di impedire l’accesso ai contenuti da parte di un ente esterno, in modo tale da rendere la chat completamente sicura. Tra ieri e oggi, gli utenti della piattaforma hanno notato la comparsa, all’avvio di una chat, del seguente testo: “I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end. Tocca qui per maggiori informazioni“, mentre oggi, con un messaggio in un riquadro giallo apparso nelle chat di ciascun utente, la società californiana ha reso ufficiale la crittografia. Per tutti. Ma cosa significa ‘crittografia end-to-end‘? Semplicemente maggiore privacy e sicurezza, visto che da questo momento in poi le conversazioni e le chiamate effettuate tramite l’applicazione di messaggistica istantanea non potranno essere decriptate dall’azienda, nemmeno sotto imposizione della legge. Già in passato, WhatsApp era pronta a rendere la propria app completamente protetta: infatti, l’algoritmo per la crittografia era stato incluso in un’app in distribuzione nel 2014, anche se non attivato. Tuttavia, gradualmente, l’app di messaggistica ha attivato la crittografia end-to-end e con il rilascio dell’ultima app ha reso questa funzione globale. La mossa cavalca l’onda delle forti tensioni che sono scaturite dai dibattiti sul tema della criptazione e della sicurezza dei dati online. Negli ultimi mesi Apple ha combattuto con il dipartimento delle Giustizia, rifiutandosi di aiutare l’Fbi ad accedere ai file conservati nell’iPhone del killer di San Bernardino, California. Le autorità americane alla fine, dopo aver aperto un processo nei confronti di Apple che ora è stato dismesso, sono riuscite a decrittare le informazioni senza l’aiuto del colosso guidato da Tim Cook. Di fatto, l’abilitazione della crittografia end-to-end su WhatsApp è finalizzata ad aggirare qualsiasi ostacolo alla privacy dei propri utenti, anche se di natura legislativa. Ovviamente, a patto che entrambe le app degli utenti coinvolti nella chat siano state aggiornate all’ultima versione.