imageLa Maker Faire, la più grande manifestazione italiana dedicata al mondo del fai da te elettronico, ha aperto venerdì i battenti, chiamand a raccolta negli spazi dell’Università La Sapienza inventori di tutto il mondo. Il nastro l’ha tagliato – o, meglio, strappato – il robot Walkman, umanoide realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia. Se è vero che stilare una classifica degli stand più interessanti tra tutti i 600 presenti alla Sapienza in questi giorni sarebbe riduttivo, è anche vero che alcuni hanno appassionato i visitatori. Superati i cancelli, nel villaggio dei makers sono svelate le novità hi-tech del 2015: si parte dal progetto Save Food System, che promette di triplicare la durata della conservazione di frutta e ortaggi rispetto ai comuni frigoriferi. Skateboard costruiti con aghi di pino mostrano quanto si possa fare con i soli elementi presenti in natura, spesso sottovalutati. Le numerosissime stampanti 3D danno sfoggio dei propri capolavori nell’oggettistica, nella gioielleria e addirittura nell’ambito dei motori. All’entrata della città universitaria, inoltre, è presente la più grande stampante 3D del mondo alta oltre 12 metri e destinata all’edilizia, la “Big Delta Wasp”, studiata per costruire case velocemente e a prezzi ridotti. Molto interessanti anche le opere di moda che fondono l’abilità nell’artigianato tipica del settore con i progressi nella tecnologia del laser cutting e “Wake-Up”, esoscheletro stampato in 3D per assistere i bambini affetti da patologie neuromuscolari. E ancora l’abito musicale, la cuccia demotica, il primo telefono per sordociechi. E lo spettacolo della “Drone war”, la guerra dei droni volanti per intrattenere gli ospiti. Eventi come la Maker Faire sono utilissimi nel moltiplicare il numero dei maker nella nostra società, e questo semplicemente perché molti di noi sono già maker, e hanno solo bisogno del supporto dal proprio ambiente per potersi esprimere. Queste le parole del papà della Maker Faire in persona, Dale Dougherty, che, dal 2013, ha visto il Maker Faire crescere nel numero di inventori protagonisti e nel numero di visitatori e la necessità di maggiori spazi si è incontrata con l’opportunità per il pubblico di godere del suggestivo scenario dell’università La Sapienza.