Oggi la vita dell’uomo è strettamente legata al progresso tecnologico, indicando con questa espressione l’insieme delle tecniche con cui l’uomo modifica le strutture e i sistemi materiali (anche il proprio corpo, grazie alla wearable technology), per favorire il suo insediamento e sostentamento. Per capire come il binomio natura-tecnologia abbia un senso profondo, dobbiamo partire da un dato di fatto: il livello di benessere di cui è imperniata la società occidentale di oggi è molto elevato, e lo stesso essere umano desidera sempre di più mantenere elevato il livello di qualità della vita. Un’altra importante considerazione è che, per mantenere un così alto livello di qualità, è necessario che la produzione utilizzi grandi quantità di materiali. Il rovescio della medaglia di un siffatto processo sono gli eccessivi consumi derivanti sia dall’atto del costruire (utilizzo di energia, di prodotti fossili) sia da quello, successivo, dello smaltimento dei prodotti usati. Se una riduzione dell’inquinamento dovesse significare una riduzione della produzione di beni e servizi utili, ciò provocherebbe una caduta del tenore di vita, ed è quì che entrano nel gioco le “eco-tecnologie” che permettono di continuare a produrre abbattendo i consumare di energia e materiali, utilizzando il più possibile delle tecnologie pulite, non invasive nei rapporti con l’ambiente. Possiamo individuare le eco-tecnologie in due vaste aree: le tecnologie “a-materiche”e quelle “a-energetiche”. Mentre le prime permettono di fare il medesimo prodotto, ma con un minor consumo di materiali, le seconde permettono di consumare meno energia per la realizzazione dello stesso prodotto. Pensiamo agli orologi o ai microchip dei nostri computer: i materiali si fanno più sottili e gli oggetti sono comunque più “performanti”, mentre, per le tecnologie a-energetiche un esempio sono le lampade a fluorescenza che hanno un consumo inferiore del 20% rispetto alle normali lampade a incandescenza, senza per questo rinunciare ad una ottimale resa in termini di illuminazione. Proprio per confermare questi dati, la società di consulenza ambientale Wsp ha stilato la classifica delle applicazioni più sostenibili, tra le quali spicca eBay, il famoso portale di aste online statunitense, che ha ottenuto il primo posto nella classifica delle migliori applicazioni per la promozione di comportamenti sostenibili stilata dalla società inglese sulla base di tre parametri: la popolarità (analizzando il numero di download), la durata e la funzionalità (basandosi sui commenti degli utenti) e l’impatto ambientale. Tra gli aspetti della sostenibilità considerati ci sono la riduzione dei rifiuti, la riduzione dei consumi, il riciclo e la promozione della cosiddetta “sharing economy”, l’economia condivisa. Secondo Wsp, in virtù della sua grande popolarità e della capacità di rendere semplice la vendita di prodotti, eBay ha ridotto gli sprechi e il consumo facendosi promotore dell’economia circolare. Tra le prime dieci classificate spiccano anche Kindle, il dispositivo per leggere i libri in formato elettronico, che è risultata l’applicazione di maggior successo dal punto di vista della riduzione dell’impatto ambientale per aver notevolmente ridotto la domanda di libri cartacei. Skype, software di messaggistica istantanea, ha contribuito a ridurre i viaggi inutili, sia ai privati che alle imprese, rendendo possibili videoconferenze gratuite in qualsiasi momento. Infine, non poteva mancare all’appello Big G, che con la sua Google Maps ha ridotto drasticamente la necessità di mappe cartacee e grazie alla sua capacità di tracciare il percorso più diretto consente a milioni di utenti di risparmiare carburante.Samsung ha svelato di aver in programma lo sviluppo di nuove idee di packaging che evitino totalmente l’utilizzo di plastica. Subirà delle variazioni anche il caricabatterie degli smartphone, che verrà realizzato con materiali eco-sostenibili. Entro il 2020 “Samsung inizierà a utilizzare nei suoi manuali la carta che è stata certificata dalle ‘organizzazioni ambientali globali’”, spiega Gyeong-bin Jeon, capo del Global Customer Satisfaction Center dell’azienda sudcoreana.La società sudcoreana, inoltre, prevede entro il 2030 di utilizzare 500.000 tonnellate di plastica riciclata e di riuscire a raccogliere 7,5 milioni di tonnellate di prodotti scartati. Quando si dice ‘il fiore della tecnologia’!