imageIl sistema GPS (Global Positioning System) è un sistema di navigazione satellitare messo a punto dal dipartimento della difesa statunitense, che fornisce, in modo totalmente gratuito ad un numero illimitato di utenti che si spostano via terra, mare o aria, informazioni relative a posizione, velocità e orario 24 ore su 24, in qualsiasi condizione atmosferica e in qualunque parte del mondo, per stabilire la propria posizione dovunque ci si trovi. Ogni satellite GPS trasmette una serie di segnali ad apparecchiature collocate a terra, i ricevitori GPS, che ricevono passivamente i segnali satellitari. Questo è il funzionamento del famoso GPS, ma forse non tutti sanno che tale sistema rappresenta una sorta di ‘copia tecnologica‘ di una delle maggiori capacità del nostro cervello: quella dell’orientamento, che ha fruttato a John O’Keefe e ai coniugi norvegesi May-Britt ed Edvard I.Moser il premio Nobel per la Medicina a seguito degli interessanti studi sul nostro ‘Gps interno‘: un sistema di posizionamento localizzato nel cervello, che ci permette di orientarci nello spazio, proprio come accade con il sistema GPS presente nei navigatori satellitari. Nel nostro cervello, responsabili del senso di orientamento umano sono un gruppo di cellulelocalizzatrici‘ che hanno il compito di tracciare una mappa dello spazio circostante, posizionandosi al suo interno, le quali lavorano in sinergia con un altro tipo di cellule nervose (cellulegriglia‘) le quali generano un sistema di coordinate in grado di localizzarci ancora più precisamente. Insieme, i due tipi di cellule ci rendono possibile determinare una posizione e ‘navigare’ all’interno di ambienti complessi. Gli stessi premi nobel, una volta intervistati, hanno chiarito che il modo in cui viviamo l’ambiente intorno a noi è tutto merito del ‘tom tom cellulare’, quel sistema che tutti i giorni ci accompagna per strada, e che oggi si è meritato il massimo riconoscimento nel campo della medicina. Non solo: ricerche basate su tecniche di imaging cerebrale e analisi hanno confermato che lo stesso sistema di mappatura degli ambienti che si riesce ad ottenere per mezzo dei sistemi GPS, esiste anche nel cervello umano.

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