In termini generali, con “filosofia” si intende lo sforzo di capire come le cose, intese nel senso più ampio possibile, stanno insieme a prescindere dal legame che le tiene unite. Se questo è vero, ne consegue che la filosofia non può, né deve, ignorare la tecnologia, il principale elemento che, in questo momento storico, compatta la società. In questa accezione, per “tecnologia” si intende sia la forza economica sia la forza culturale che essa rappresenta. Il termine tecnologia deriva dal greco téchnología, che significa discorso sulla tecnica (téchnē, arte, e lógos, discorso; più correttamente dunque discorso sull’arte, quest’ultima intesa come applicazione pratica di una qualsiasi conoscenza). Infatti, nei testi dei filosofi viventi nella Grecia antica, il termine téchnología, identifica la discussione filosofica attorno alla fondazione scientifica propria della téchnē; ovvero della tecnica, dei limiti, e dei presupposti, non comparendo ma nell’ accezione con cui tale termine viene oggi comunemente impiegato. Per questo motivo, l’origine semantica del significato impiegato ai giorni nostri è da ricercare nel significante inglese technology, comparso per la prima volta in Inghilterra nel corso del XVII secolo: col passare dei secoli, vista la predominanza del lessico inglese soprattutto nei testi di carattere scientifico, tale termine andò a sostituire, in particolare in italiano, il significante tecnica, di cui ha ereditato anche buona parte dei significati. Il termine tecnologia, in accezione post-contemporanea, abbraccia infatti molteplici significati, sino a giungere oggi giorno, a identificare l’insieme dei supporti, appunto tecnologici, di natura elettronica, meccanica, e più in generale scientifica, che hanno permesso, e che permettono quotidianamente, un miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo.Oggi infatti si parla comunemente di tecnologia e di supporti tecnologici, riferendosi alla vasta gamma di oggetti che, partendo dagli elaboratori sino alle navicelle spaziali, consentono, attraverso la conduzione elettrica, chip, circuiti, e quant’altro, di migliorare le prestazioni dell’uomo e, addirittura, di altre macchine. In tal senso perciò, piuttosto che di ausili tecnologici, in ossequio all’etimo, sarebbe più corretto parlare di sussidi tecnici. Ecco che allora, anche a livello filosofico, trova la propria giustificazione l’utilizzo del termine tecnologia in luogo di tecnica, intendendo per tecnologia, non quell’accezione di discorso sulla tecnica, ma come tecnica fondata dalla scienza, vale a dire sull’accrescimento metodologico della tecnica stessa. L’arte generalmente intesa, e con essa la pratica, l’applicazione, e più in generale quella che oggi rientra ormai sotto il termine di sapere tecnologico, giungono alla massima espressione e potenzialità, quando alla base delle loro conoscenze,  hanno come fondamento la sapienza. Ecco dunque che tutto torna:la filosofia non può essere scissa dalla tecnologia, stante il suo apicale significato, quello di amore per la sapienza.