imagePIN, password e codici di accesso: quanti di noi riescono a memorizzarli ma, soprattutto, a ricordarli tutti? Una vera impresa nella giungla dell’evoluzione tecnologica, che lega device e servizi a codici di accesso criptati che, per altro, non offrono mai una garanzia in termini di privacy e sicurezza a tutto tondo. Ed è proprio per rispondere a questa esigenza di sicurezza, che spicca tra le caratteristiche maggiormente pretese dagli utenti che effettuano i loro acquisti per mezzo di denaro virtuale e sempre più spesso online, che le nuove carte di credito dicono addio al codice PIN per trasformarsi in tessere ad autenticazione biometrica in grado di attivarsi tramite impronta digitale. È questa, d’altronde, la nuova frontiera della privacy, già presente in diversi dispositivi elettronici, come smartphone o tablet, che, attraverso l’azienda friulana Card Tech, una delle prime imprese all’avanguardia nel settore, si diffonde anche ai prodotti finanziari più comuni. Si tratta di una smart card del tutto identica alle carte convenzionali e perfettamente compatibile con l’infrastruttura esistente, che funziona attraverso il riconoscimento non già dei consueti codici a cinque cifre, bensì con il riconoscimento della fingerprint, ovverosia l’impronta digitale per autorizzare operazioni. Un progetto tutto italiano il cui utilizzo è molto semplice: al momento del pagamento, il titolare della Smart Card biometrica trascina il dito sulla superficie del lettore biometrico, con il tipico movimento “swipe“. Se il lettore riconosce l’impronta, la transazione viene autorizzata, altrimenti viene negato l’accesso, garantendo così un sistema notevolmente più sicuro rispetto a quello classico che richiede l’inserimento di un PIN facilmente riproducibile, senza contare la maggior praticità, comodità e validità. In realtà la tecnologia biometrica è nota da tempo in tutto mondo, ma questa smart card Made in Italy ha una peculiarità che la rende unica per l’identificazione e la tutela della privacy e, soprattutto, della sicurezza dei cittadini quanto alle informazioni acquisite: infatti, i sistemi biometrici tradizionali prevedono l’acquisizione dei dati relativi all’impronta digitale da parte di un software. Ma, trattandosi di dati estremamente sensibili, questi dovrebbero restare del tutto riservati e non essere trasmessi anche su un programma, come di solito accade con i consueti sistemi biometrici, che memorizzano le impronte sia sulla carta sia sul software. Il progetto messo a punto da Card Tech, invece, non richiede che le impronte digitali del proprietario della carta vengano raccolte anche al di fuori di essa, garantendo in tal modo il massimo rispetto di privacy e sicurezza. Oltre a costituire un’evoluzione della carta di credito, poi, la Smart Card Biometrica, potrebbe, in futuro, rivelarsi utile anche in altri contesti, come ad esempio per il voto elettronico, i documenti di viaggio o di identità o l’assistenza medica online. Il futuro è fingerprint!