imageLe abitudini degli ascoltatori della buona musica si stanno evolvendo insieme alla tecnologia: con la grande diffusione della distribuzione digitale dei brani musicali si è assistito ad una tendenza a scaricare singole tracce o playlist, segnando al contempo un lento e inesorabile “declino degli album”. Uno studio condotto dalla divisione Consumer Electronics di Sony Europe e dal servizio di download musicale Qobuz ha però rivelato che, grazie all’introduzione del formato audio ad alta risoluzione (Hi-Res) il trend sta mutando di direzione. Per audio ad alta risoluzione (o Hi-Res) si intende la codifica e la riproduzione di musica a tassi di campionamento più elevati rispetto a quelli dei CD standard. I prodotti ad alta risoluzione hanno il pregio di offrire una qualità sonora analoga a quella che si ottiene direttamente nello studio di registrazione. In pratica, Sony vuole fare con la musica ciò che l’industria hi-tech ha fatto con i video FullHD, definendo dei parametri con cui certificare l’audio di qualità. E proprio partendo da questo obiettivo, il gigante giapponese ha messo a punto quindici nuovi dispositivi, spaziando dai dispositivi portatili low cost agli apparecchi da veri audiofili, inclusi cuffie e smartphone, tutti certificati Hi-Res Audio. Ciò che li accomuna è l’abissale differenza rispetto a dei comuni mp3, sia per l’ampiezza del suono che per dettagli nelle frequenze. Resta da capire se il pubblico sia effettivamente pronto ad apprezzare tanta qualità tutta insieme. Ed è proprio per invogliarlo, ed evitare che l’Hi-Res diventi un mercato di nicchia, che Sony ha messo a punto una gamma di prodotti così ampia e variegata, e un servizio di download musicale dedicato proprio all’alta risoluzione. Ad ogni modo, l’Hi-Res Audio rappresenta un passaggio importante nell’evoluzione musicale che avrà senz’altro risvolti positivi per Sony e per i consumatori, che, per certi versi, ha bisogno di essere (ri)educato all’ascolto della buona musica.