makers-chris-anderson-610x425
Quello che in Star Trek era pura fantascienza è oggi diventato realtà ed è noto come “rivoluzione dei Makers” o “Fabing”. In breve tempo dal MIT l’idea di “costruire da soli” si è infatti propagata in tutto il mondo e grazie alla rivoluzione elettronica degli ultimi anni si è trasformata da un’idea innovativa di un istituto di ricerca in una realtà tangibile portata avanti da hobbisti e appassionati di tecnologia.Nei prossimi anni potremmo sentir parlare molto spesso dei makers ovvero degli “artigiani digitali”. Secondo l’Economist e l’ex direttore di Wired, Chris Anderson, ci troviamo all’inizio di una nuova rivoluzione industriale che trasformerà l’economia e la società in un modo analogo a quanto fece l’invenzione della macchina a vapore nel 1700.Ma a cosa si riferisce il fenomeno dei makers? E’ una evoluzione contemporanea del DIY tecnologico (do it yourself ovvero il fai da te tecnologico) determinata da una serie di trasformazioni in corso nella tecnologia e nella società. I makers sono la naturale conseguenza di internet, delle piattaforme social e della diffusione di tecniche di produzione rapida.Essi operano all’interno di una comunità digitale composta da migliaia di appassionati e fondata sulla filosofia della condivisione della conoscenza e dell’open source.Ovviamente, questi piccoli innovatori non sostituiranno le grandi organizzazioni, ma le affiancheranno, realizzando un modello produttivo misto. I piccoli avranno idee geniali e i grandi saranno in grado di mettere a disposizione tecnologie sempre più complesse utili a tutti. Alla domanda di innovazione non c’è una sola risposta ma soluzioni multiple che si compenetrano tra loro.In realtà, però, risulta improprio parlare di “artigiani digitali”, perchè, in questo frangente, la manualità viene completamente svilita, e se la progettualità si salva è purtroppo vero che di arte ne rimane davvero poca. Bisogna quindi collocare tutto nella giusta dimensione. Ad ogni modo, c’è da augurarsi che questa economia, che antepone l’autonomia individuale, concili l’efficienza alla sostenibilità!