Si è soliti parlare delle tecnologie di guida autonoma in relazione ai test condotti Oltreoceano, soprattutto negli Stati Uniti, ma anche l’Europa sta iniziando ad abbracciare questo tipo di tecnologia, potenzialmente in grado di rivoluzionare in positivo il modo di muoversi in ambito urbano. Una dimostrazione concreta arriva dalla Francia, più precisamente da Parigi, dove la guida autonoma è già realtà. Nella capitale francese, infatti, sono entrati da poco in servizio due minibus che non hanno bisogno di un conducente e che serviranno a trasportare i passeggeri dalla gare d’Austerlitz alla gare de Lyon e viceversa sulla corsia riservata ai bus del ponte Charles de Gaulle. Si tratta di due EasyMile EZ10 che, dotati di motore 100% elettrico e a impatto zero per l’ambiente in termini di emissioni, si muoveranno in modalità self-driving (ovvero senza conducente), portati su strada dalla società pubblica Régie Autonome des Transports Parisiens, per dare avvio a questa che è classificabile come un’iniziativa sperimentale (tant’è che il tragitto compiuto dai minibus è piuttosto breve: collega la stazione di Gare d’Austerlitz con quella di Gare de Lyon, muovendosi ad una velocità contenuta di 7 Km/h e trasportando fino ad un massimo di sei passeggeri in contemporanea) che ha il duplice obiettivo di testarne le potenzialità e di raccogliere feedback da parte della cittadinanza. Le due navette sono in servizio 7 giorni su sette dalle 14:00 alle 20:00 e verranno sperimentate fino al 7 aprile. Successivamente, in base all’esperienza acquisita, potranno entrare in funzione in altre zone della città. Per la primavera è previsto il lancio di un servizio analogo tra lo Chateu de Vincennes e il giardino del Bois de Vincennes e all’interno del CEA di Saclay, il centro di ricerca sull’energia atomica. In futuro il progetto potrebbe essere replicato su più larga scala, ampliando la flotta di minibus self-driving in circolazione e integrandoli a pieno regime con i mezzi di trasporto tradizionali, coprendo gli itinerari più svariati. Intanto, però, c’è chi l’ha definita la «Travelution francese» perché dovrebbe essere l’esperimento rivoluzionario che apre l’era dei veicoli autonomi nella Ville Lumière.