imageÈ il trend topic di questa stagione: stiamo parlando dei veicoli self-driving. Dopo l’intesa tra Google e Fca, tesa alla realizzazione e commercializzazione del primo modello di autovettura a guida autonoma, ecco che anche il settore dei trasporti pubblici promuove il primo modello di autobus senza conducente. È accaduto a Sion, cittadina svizzera capoluogo del Canton Vallese. La ridente località elvetica farà infatti da scenario al primo test on the road di trasporto pubblico completamente autonomo. L’esperimento, curato da MobilityLab e BestMile, ha per protagonisti una flotta di piccoli autobus elettrici che effettueranno brevi percorsi all’interno del centro storico della città. I mezzi in questione offrono 11 posti a sedere e nel corso di questo esperimento su strada potranno muoversi a non più di 20 km/h di velocità. Adatti per dimensioni, velocità e rumorosità ai piccoli centri storici, i bus a guida autonoma di PostAuto (questo il nome del progetto) sono pensati per coprire tratte inferiori al chilometro, ma in modo da rendere  il servizio utile per trasportare pesi, durante le per turbazioni o ancora quando la strada è impervia. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi quale sia la novità, visto che il trasporto di passeggeri senza autista esiste già per quanto riguarda i mezzi su binario (come le metropolitane di Losanna o Torino) e su strada è stato oggetto di diverse sperimentazioni, ad esempio nell’ambito del progetto europeo CityMobily2 oppure con le note Google self-driving car, che hanno già percorso oltre 2 milioni di chilometri. Ma qui, per la prima volta, un operatore del trasporto pubblico su gomma effettuerà il servizio con veicoli a guida automatica su una linea integrata a una rete esistente, con orari e coincidenze. Al momento, i veicoli e la piattaforma di controllo sono pronti, manca solo il via libera delle Autorità federali che, in assenza di un quadro giuridico per la circolazione di autobus senza autista, stanno cercando il giusto modo per consentire l’esercizio pilota. MobilityLab confida che l’autorizzazione arrivi per fine primavera, mentre noi confidiamo che qualcosa di simile possa arrivare presto anche in Italia.