image24 Maggio 1844, Stati Uniti.”What hath God wrought!” (Cosa Dio ha creato). Fu questo il primo messaggio in codice Morse mai spedito prima, attraverso la linea telegrafica tra Baltimora e Washington. Autore dell’affermazione fu Samuel Finley Breese Morse, il quale non sapeva che il suo gesto avrebbe rivoluzionato il mondo della comunicazione. Il suo intento, infatti, era quello di rispondere all’esigenza di comunicare superando le distanze in tempo reale, quando ancora le notizie viaggiavano sul treno. Un po’ come facciamo noi oggi, quando impugnamo il nostro smartphone e scriviamo un SMS. Il codice Morse era costituito da combinazioni di punti e linee (. -) intervallate da un tempo codificato per dividere le lettere di una parola e le parole tra loro. Ad ogni combinazione corrispondeva quindi una lettera o un numero e per semplicità spesso le frasi si abbreviavano, cosa che – anche questa – ricorda i nostri SMSSave Our Souls – SOS (… – – -…) è stato l’acronimo più usato da quando venne lanciato per la prima volta dall’inaffondabile Titanic nel momento del suo imprevisto naufragio e raccolto dalla nave Carpathia. Da allora, la comunicazione ne ha fatta di strada: diventato standard mondiale, il codice Morse internazionale venne soppiantato solo nel 2005 dall’ITU (International Telecommunication Union) che lo ha tolto dall’esame per la patente di radioamatore per il suo essere… obsoleto. Ma nonostante questo, il vecchio codice Morse ha battuto in velocità l’invio di uno Short Message Send. L’esperimento è stato condotto in diretta negli Stati Uniti niente meno che da Jay Leno, il quale, durante il suo show, ha smentito la superiorità e la rapidità delle nuove tecnologie su quelle di un tempo. Leno ha invitato in studio i due ragazzi considerati i più veloci d’America a inviare SMS via cellulare, e con loro due veterani del codice Morse, vecchio e glorioso metodo di comunicazione ormai non più utilizzato. Ha consegnato a entrambi un testo da trasmettere. E i due anziani, uno a ticchettare e l’altro a decodificare le frasi trasformate in “punti” e “linee” hanno surclassato le giovani generazioni di digitatori di sms, arrivando a mandare e leggere il testo con larghissimo anticipo. Una vera e propria rivincita, insomma, che rende giustizia ai fasti di un codice che, nel suo tempo, fu rivoluzionario più di Whatsapp!