imageQualunque sia l’esito il futuro delle auto, a guida autonoma, elettriche o ibride, ci sarà una cosa che non cambierà mai sulle nostre strade: l’asfalto. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici e le conseguenti forti piogge stanno causando non pochi problemi nelle aree urbane, molto spesso soggette a inondazioni, causa di danni materiali, incidenti e nei casi più gravi perdite di vite umane. Una delle principali cause delle alluvioni in città, di cui l’Italia è stata diretta protagonista, teatro di tragedie e di devastazione urbana, è l’acqua che ristagna sul manto stradale e trascina con la sua furia tutto ciò che incontra sul suo tragitto. In tutto il mondo le città dovrebbero tornare a livelli più eco-sostenibili e ritrovare un equilibrio con la natura, ma ci vorranno ancora molti anni per arrivare a ciò. Quindi nell’attesa, per ovviare alle calamità naturali nei centri città, è stato inventato Topmix, un particolare asfalto drenante che, a differenza del calcestruzzo convenzionale, ha un alto contenuto di vuoti compreso tra 20-35%, il che lo rende capace di assorbire 4000 litri d’acqua, circa 600 litri d’acqua al minuto per metro quadrato. In pratica, l’acqua defluisce attraverso dei sub-strati e viene dissipata naturalmente, riducendo il rischio di inondazione delle acque di superficie e la contaminazione dei corsi d’acqua. In altre parole, ciò che distingue Topmix Permeable dall’asfalto classico è l’assenza al suo interno di sabbia e pietrisco compattato, materiali che impediscono all’acqua di filtrare attraverso il manto stradale. L’invenzione è tutta inglese: l’azienda Lafarge Tarmac di Birmingham ha messo a punto questa particolare mistura di asfalto drenante in grado di assorbire, in brevissimo tempo, un quantitativo ingente di acqua. Per adesso il nuovo materiale si trova in fase di test in un parcheggio in Gran Bretagna. Vedremo se riuscirà ad avere un impiego anche nelle comuni strade, inglesi ed europee.