imageIn un memento storico particolarmente caldo, in cui sembra scatenarsi una crociata contro i motori diesel, il Salone dell’auto di Francoforte sta offrendo molteplici soluzioni per ovviare all’interrogativo posto da quelli che – da sempre – non sono considerati il top della sostenibilità, ma nemmeno i principali nemici dell’ambiente. In Europa il motore inventato nel 1892 dal tedesco Rudolf Diesel è adottato da più della metà delle vetture prodotte e rappresenta un business strategico. I brand di lusso europei hanno investito parecchio nel tentativo di “convincere” i clienti, ma oggi qualcosa sembra essere cambiato, anche nelle coscienze dei produttori. Infatti, il mondo, non è una novità, gira intorno alla realtà delle autovetture, sempre più amate dai cittadini, al punto di spingere le Case automobilistiche, pur guardando al futuro che diventa sempre più ecologico e tecnologico, a pensare al presente e al come viaggiare, in città e fuori città, nel modo più comodo, sicuro, avanzato e parsimonioso nei consumi. Così, dal 19 al 27 settembre, il salone dell’auto di Francoforte apre le porte ai visitatori di tutto il mondo che avranno la possibilità di ammirare vetture ibride, ma anche elettriche ed iperconnesse: splendide super car, concept da sogno, eleganti coupé e city car che guardano all’ambiente senza rinunciare alle performance. Migliorare e innovare, questi gli innesti rivoluzionari che caratterizzano gli obiettivi dei maggiori Brand conosciuti in tutto il mondo. A pochi mesi dal lancio in Europa della nuovissima ed “idrogenaMirai, la prima berlina di massa Toyota alimentata solo a idrogeno, si pone l’accento sulla sostenibilità ambientale: ambiente e benessere fanno dell’ibrido la più recente rivoluzione tecnologica nel settore automotive, che raccoglie numerosissimi consensi tra i clienti di tutto il globo. Da un lato quindi sostenibilità e rispetto per l’ambiente, dall’altro tecnologia in costante sviluppo e innovazione continua, costituiscono i must delle vetture del futuro. Non a caso, infatti, in giapponese “Mirai” significa futuro, e un futuro tanto sostenibile quanto tecnologico richiede l’impegno costante anche delle Istituzioni per lo sviluppo e l’utilizzo di una risorsa tanto importante come l’idrogeno e per la costruzione di una rete infrastrutturale adeguata ed efficiente. Insomma, il tentativo è chiaro: un “inception” di idee eco-tecnologiche nella mente di istituzioni e specializzati del settore automotive. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le idee.