imageCome la tecnologia cambia il pianeta, e le nostre abitudini nei prossimi 50 anni? Abbiamo già scoperta che il mondo non è tondo ma piatto: milioni di tablet, computer, smartphone e pc portatili, dedicati ormai solo alle funzioni più avanzate. Quanto ai mezzi di trasporto, sappiamo già che le automobili si guideranno da sole, consentendo il crollo verticale degli incidenti, mentre le fonti energetiche del futuro, visto il probabile esaurimento delle scorte di petrolio e carbone, verranno prodotte a partire dalla cosiddetta geotermia, ovvero l’utilizzo della terra stessa come fonte di calore ed energia, ricavata dagli strati sotto la crosta. Passando ad un aspetto più personale, i ricordi potranno essere archiviati in comodi supporti di memoria esterni e rivissuti a proprio piacimento. La vita, poi, continuerà il suo progressivo allungamento, tanto che entro i prossimi 50 anni l’aspettativa media si potrà attestare intorno ai 150 anni, molto tempo in più rispetto ad oggi, la qual cosa pone dei seri problemi dal punto di vista previdenziale: quanto dovremo aspettare per ottenere la tanto sospirata pensione? Difficile da prevedere, anche per la velocità con cui si sta muovendo il mondo del lavoro, per la maggior parte costituita da continue trasformazioni nell’ambito delle tecnologie: questa inarrestabile evoluzione potrà offrire nuove opportunità di lavoro? Il Canadian Scholarship Trust Plan ha cercato di tracciare nuove professioni, tra le quali spicca quella del telechirurgo. Negli ultimi anni, infatti, la chirurgia a distanza ha compiuto enormi progressi, i medici potranno sempre più operare interventi su pazienti situati anche in località remote, in un’area rurale isolata se non addirittura in un altro paese, usando tecnologia robotica. Esistono già sistemi robottizati come il Da Vinci, in Italia presente in diverse strutture ospedaliere, che, in prospettiva si diffonderanno in versioni più avanzate capaci di eseguire operazioni di microchirurgia mini invasiva maneggiando pinzette e aghi microscopici. I chirurghi nei prossimi anni, oltre ad una laurea in medicina specialistica, dovranno ampliare le loro competenze nella robotica e nelle telecomunicazioni. Ma anche la sempre crescente sensibilità sui temi ambientali e l’utilizzo delle fonti rinnovabili darà spazio a specialisti in tecnologia solare, incaricati di costruire e progettare strutture e reti ad energia solare, oppure per installatori di biopellicole, per edifici eco-compatibili, cui saranno affidata la rislozione di problemi causati da danni ambientali. Insomma, il futuro vedrà il profilarsi di impieghi sempre più specializzati, il che verrà amplificato dalla presenza sempre più pervicace dei robot, che saranno indipendenti, coscienti e più forti di noi, alimentati da un’intelligenza artificiale che presto potrebbe superare l’uomo e metterlo in una situazione di svantaggio. Ma è plausibile un futuro in cui le macchine potranno autogestirsi e rivoltarsi contro i loro stessi creatori? Cosa fermerà i robot quando diventeranno senzienti e in grado di ragionare da soli? Sarà sufficiente capire in che modo i benefici di una tecnologia sempre più avanzata possono trasformarsi in insidie?