imageMetti una sera all’Expo di Milano: indubbiamente ciò che colpisce maggiormente i visitatori è l’ormai celeberrimo Albero della Vita, un autentico spettacolo fatto di luci, acqua e fuochi d’artificio, esaltato dalle musiche di Roberto Cacciapaglia. La chioma tecnologica, simbolo dell’Esposizione di Milano, si trova al centro della Lake Arena ed è la struttura più alta fra tutte quelle realizzate nel sito, oltre che quella che desta le maggiori curiosità, alimentate proprio dalla circostanza per la quale non si sa molto sul suo conto. È alto 37 metri e il disegno riprende il pavimento del Campidoglio ideato da Michelangelo. Lo ha ideato Marco Balich e realizzato il consorzio di Orgoglio Brescia, che hanno voluto congiungere la tradizione (e il Rinascimento in particolare) con il futuro e l’innovazione tecnologica: sono proprio queste due parole a destare i maggiori interrogativi, posto che, visivamente, non è immediato capire quale sia tutta questa paventata innovazione. La struttura interna è in acciaio e l’esterno in legno, ma già con il basamento la tecnologia è servita a completare un lavoro che doveva essere pronto per il 1º maggio e che potesse durare a lungo. Dunque è stata la Mapei a realizzare la rasatura del sottofondo, degli interni ed esterni con materiali innovativi. La struttura doveva essere resistente all’acqua e al calore, così è stata impermeabilizzata con una malta cementizia e i giunti di dilatazione sono stati sigillati con un adesivo epossidico. Il basamento è infine rivestito da pietre naturali trattate e resistenti alla muffa. L’albero deve anche essere visitabile, almeno nella sua base, anche e soprattutto dagli amanti della tecnologia, che lo avrebbero filmato e fotografato con smartphone e tablet: vedere lo spettacolo da fuori è emozionante, ma trovarsi ai piedi dell’albero della vita è qualcosa di unico e irripetibile. Ma è il grande obiettivo su cui è incentrato Expo 2015nutrire il pianeta – a rappresentare lo stretto legame tra tecnologia e natura, simboleggiato dall’Albero della Vita: dare sostentamento alla nostra Terra (e quindi a noi) dipende direttamente alla capacità di combinare in modo intelligente e lungimirante fattori biologici e tecnologici. Dunque, consapevolezza dei limiti naturali e immaginazione creativa. Il maestoso “albero della vita” che campeggia all’Esposizione di Milano è una maestosa creazione architettonica che è al contempo a misura d’umanità e di natura. È la via giusta per il futuro.